Datore di lavoro e RSPP sono responsabili della sicurezza sismica

Nel processo per il crollo del capannone di Ferrara sotto il sisma emiliano del maggio 2012 sono stati assolti (in primo grado) i progettisti e sono stati condannati il datore di lavoro e il responsabile del servizio di prevenzione e protezione RSPP. Si tratta di una sentenza importante che sancisce un principio di legge noto da tempo: il decreto 81/2008 per la sicurezza dei luoghi di lavoro prevede che la valutazione dei rischi sia sempre da svolgere, sotto la responsabilità congiunta appunto del datore di lavoro e dell'RSPP. Link: https://www.estense.com/?p=692938.

La valutazione dei rischi a cura dell'RSPP deve indirizzare il datore di lavoro, quando necessario, a farsi carico nel più breve tempo possibile dello svolgimento (a cura di ingegneri strutturisti) della "Valutazione della sicurezza".

Il motivo per cui il datore di lavoro e il suo RSPP sono stati condannati in primo grado per le conseguenze del crollo parziale del capannone della Tecopress durante l'evento sismico emiliano, è costituito dal fatto che che hanno omesso di:

  1. Effettuare la valutazione della sicurezza nei confronti del terremoto.

  2. Predisporre il piano di emergenza.

  3. Formare i lavoratori sul comportamento da tenere durante l'evento sismico.

Queste sono le motivazioni della sentenza (https://www.estense.com/?p=718349) per gli eventi sismici che hanno interessato l'Emilia Romagna nel maggio 2012 e in particolare la Ditta Tecopress in provincia di Ferrara.

In particolare, il Responsabile Sicurezza Prevenzione e Protezione (RSPP) non aveva valutato il rischio sismico nel Documento di Valutazione dei Rischi; documento che nel caso specifico avrebbe di certo evidenziato il cambio di classificazione sismica del comune, nonché l'assenza dei collegamenti tra gli elementi prefabbricati e che avrebbe previsto di certo la necessità di procedere alla valutazione della sicurezza sismica dell'edificio.

Condanna in via definitiva (articolo in data 21 maggio 2021 "La Nuova Ferrara" pag. 15